Migliorare le tue lezioni online: 7 suggerimenti

Il 5 marzo 2020 rimarrà una data storica per il mondo della Scuola e della Formazione in Italia: l’emergenza COVID-19 ci ha scaraventato in uno scenario inimmaginabile solo poche settimane prima. Abbiamo avuto un passaggio completo dalle aule fisiche alle aule online. Oggi in conclusione della fase 1, a inizio maggio, nel momento in cui scrivo questo articolo, il ripristino di una normalità (anche solo parziale) si prospetta per settembre (forse!) per la scuola, e ancora non è definito per il mondo della formazione professionale e della crescita personale (counseling, coaching, mediazione familiare, psicoterapia, etc.).

Gli insegnanti, dalla scuola materna all’Università e alle varie scuole di specializzazione, sono stati obbligati a un passaggio senza precedenti alle aule online. Molti di noi non avevano mai trascorso un minuto a insegnare virtualmente.

Sono quasi dieci anni che tengo aule di counseling. Nella formazione in counseling le lezioni teoriche sono lo spunto per proporre agli studenti esperimenti di pensiero, riflessioni sulle proprie esperienze, attività di gruppo ed esercizi altamente esperienziali. Utilizzo sempre slide in PowerPoint per facilitare l’apprendimento. Tuttavia, le lezioni migliori sono quelle in cui riesco a leggere solo poche slides poiché l’interazione è troppo vivace per le lezioni passive.

Offro questo contributo a insegnanti, professori, studenti e genitori che leggono questo articolo. Siamo sulla stessa barca. Anche per me è la prima esperienza in modalità online. I miei tre figli in età scolare (21, 12 e 10 anni) non hanno mai avuto lezioni in un ambiente virtuale prima d’ora. Ho cercato attivamente esperti di tecniche di apprendimento digitale. Ti condurrò in quello che ho imparato in poche settimane di prove ed errori in trincea. Usali come meglio credi. Ricorda che questa esperienza riguarda il tuo lavoro e la tua voglia di migliorare la vita degli studenti che si affidano a te. 

Al di là di ogni facile e talvolta motivato scetticismo, un fatto è certo: se le tue lezioni non funzionavano prima del COVID-19, adesso sarà anche peggio. Avresti dovuto disporti all’ascolto dei feedback al tuo lavoro per aumentare il coinvolgimento dei tuoi studenti. Questa può essere una occasione importante per migliorare il tuo sistema di insegnamento!

Nei forum online troppi studenti raccontano di come si sentano sotto pressione perché i professori li riempiono di letture e compiti scritti, pretendendo attenzione senza adeguarsi alle criticità insite nel mezzo. Se tu rientri in questo tipo di docenti, ricorda che i tuoi studenti stanno affrontando i principali fattori di stress della loro vita e la tua amata classe non è probabilmente nelle loro priorità di questo momento.

Condivido con te 7 lezioni che ho appreso per migliorare la presenza in aula virtuale (e non solo).

1. Il piano di valutazione e il programma di studio devono essere aggiornati

La pressione sul risultato, il voto, deve essere praticamente azzerata. Ora più che mai è necessario proporre una tipologia di studio attiva, fatta di ricerche e di condivisioni in aula, un apprendimento partecipativo nel quale il docente sia un coordinatore e supervisore di conoscenza e non un agente addetto al trasferimento di nozioni e relativa verifica. Rimodula il tuo programma. Rinnova il contenuto per renderlo pertinente alla vita. Come docente in corsi di Counseling, per me è basilare aiutare gli studenti a funzionare in situazioni stressanti. Sei sicura/o che non sia anche il tuo scopo in questo momento? Anche durante la scuola elementare puoi usare il loro tempo più saggiamente che far imparare qualche nozione di storia, costruendo lezioni intorno a competenze concrete e aiutando gli studenti a gestire il loro benessere ora. La teoria che imparano è lo sfondo. Sarà lavoro. Sarà utile aumentare il coinvolgimento e l’apprendimento attivo dei tuoi studenti.

 

2. Dare agli studenti una vera autonomia

E’ indispensabile il feedback degli studenti sulle nuove modalità del corso e che insieme, docente e studenti, si prendano la responsabilità di vivere le lezioni in maniera diversa, orizzontale. Fondamentale assicurarsi che gli studenti si riconoscano parte attiva e responsabile, per fare questo non possiamo agire in maniera verticistica facendo leva sul ruolo, coinvolgili!

Sii esplicita/o nel dare loro il permesso di contattarti privatamente. Chiedi un vero feedback sincero. Per ottenere sincerità devi dare loro una possibilità. Preparati alla brutale onestà. Mostra disponibilità e rispetto accettando feedback utili, sebbene dolorosi.

 

3. Smettere di tenere lezioni unilaterali

Ho sempre cercato di non essere il docente che parla per tutta la lezione con una domanda occasionale solo per rompere la monotonia. È possibile impostare sessioni di approfondimento. Puoi chiedere agli studenti di confrontarsi su un argomento, discuterne in piccoli gruppi, fare un esercizio e poi ricongiungersi. Mando in anticipo il materiale agli studenti per le attività di gruppo. A volte è una serie di domande provocatorie. A volte è un manuale di istruzioni. Prima di inviarli in sotto-stanze, propongo loro di porre domande. Avere anche una sessione di evasione dalla routine per la classe è trasformativo. In realtà hanno bisogno di te meno di quanto pensi. Lavorano con il contenuto. Cominciano a socializzare (!!!) con i loro coetanei. È interessante creare gruppi casuali di tre o più studenti mediante estrazione, per aiutarli ad affinare le abilità sociali con colleghi meno conosciuti. Se succede che c’è un numero irregolare di studenti, mi unirò a un gruppo di studenti e farò l’attività con loro. Le sessioni di gruppo hanno lavagne virtuali che possono essere condivise in seguito con il gruppo più grande se si desidera fare un’immersione più approfondita in seguito.

 

4. Obiettivo: esibizioni improvvisate vs. eccessiva pianificazione

Sii presente e gli studenti lo sentiranno e saranno più coinvolti. Faccio molte domande prima e durante la lezione e utilizzo le storie degli studenti come materiale per insegnare le materie. Questa modalità comunica direttamente che ci sei dentro insieme a loro. So che rende nervosi gli insegnanti il non essere strutturati. Correte il rischio. I tuoi studenti lo apprezzeranno, soprattutto in un ambiente online.

 

5. Non fare ipotesi su ciò che gli studenti stanno vivendo

Alcuni sono annoiati. Altri stanno soffrendo la mancanza di vicinanza fisica con il loro partner o con le loro amicizie più intime. Altri sono costretti a vivere in famiglia, condividendo spazi limitati con persone che, in situazione normale, vedevano solo “di passaggio” e fanno i conti con la perdita di autonomia. Altri stanno soffrendo per la perdita dei riti di compleanni, feste, vacanze e dei loro anni migliori. Non affidarti all’ingenua supposizione che tu sia indistintamente nella stessa situazione, che è difficile per tutti e si tratta solo di impegnarsi in una routine. Scopri cosa sta succedendo in modo da poterti adattare costantemente alle difficoltà della vita reale. Normalmente l’inizio di ogni mia lezione è dedicato a dare spazio alla condivisione della situazione emotiva e ai sentimenti dei miei studenti.

 

6. Cancellare i preconcetti sul benessere

Non esiste una risposta “normale” alle avversità. Onora le differenze individuali. Tu perdi il tuo pesce rosso da compagnia, mia nonna muore. Chi può dire che il tuo trauma sia più facile o più difficile del mio? L’aula è un buon posto per racconti personali. Fornisci un esempio concreto e giocoso di una divulgazione personale. Ricorda che le cose sono anormali. Sei più di un insegnante. Sei una base sicura per gli studenti nel trovare un senso di equanimità. Detto questo, sii consapevole che potresti dover dare delle indicazioni per un professionista della salute mentale se qualcuno lo richiede (per esempio quando c’è un’intuizione di abbandono o abuso o pensieri suicidi).

 

7. Usa il tempo con saggezza.

A volte ti scontrerai con la tecnologia. Parla con gli studenti in modo autoironico. Coinvolgili invece di farli aspettare. Servirai come modello. Usa gli errori come opportunità per dimostrare umiltà e umanità comune. Informa gli studenti di usare la chat room per parlare tra loro mentre sbatti contro la tecnologia. Mettiti nei loro panni per il dolore del tempo perso online. È così facile sfruttare al meglio questi momenti. Dagli un argomento da discutere tra loro e scoprirai che la lezione può andare avanti anche senza di te.

 

In conclusione

Inizio le mie lezioni aprendo il collegamento almeno 30 minuti prima informando i miei studenti che è un tempo in cui possono semplicemente parlare tra loro e mettersi al passo senza il mio monitoraggio, altrettanto faccio alla fine. Sono molto felici di questo libero spazio. Se è possibile, valuta di offrire lo stesso ai tuoi studenti.

Trascorro spesso del tempo con loro a parlare del sistema immunitario. La scienza della costruzione della reazione immunitaria del corpo attraverso l’esercizio fisico e i pericoli di alcol e droghe che indeboliscono la nostra risposta agli attacchi di elementi patogeni esterni. Non dare per scontato che gli studenti sappiano già tutto. Non faccio la morale su ciò che è giusto o sbagliato, condivido in modo tecnico una conoscenza scientifica.

Ricorda perché sei diventato un insegnante e qual è il tuo scopo. Se sei uno studente, rilassati con gli insegnanti. E se sei un genitore, rilassati ancora di più. Pochi di noi sono stati formati per condurre aule online. Sono solo due mesi e sto ancora imparando tanto ogni giorno.

Utilizza quei consigli che ritieni utili per offrire ciò di cui i tuoi studenti hanno bisogno, che è molto più importante delle nozioni che puoi passare. Molti insegnanti partecipano al nostro Master Gestalt Counseling e sono molto felice di vedere che l’esercizio con l’apertura mentale ha migliorato di molto la loro vita sia personale che con gli studenti. Se hai suggerimenti da condividere, contattami www.claudioboccia.com

Claudio Boccia

Counselor e psicologo

ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling – Sede di Bari 

 

ASPIC

A.S.P.I.C. (Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità)  nasce nel 1988 dall’impegno e dalla lungimiranza di Edoardo Giusti e Claudia Montanari, i primi a portare il Counseling in Italia.

Oggi ASPIC è un grande gruppo che si occupa di formazione e crescita personale, con quarantaquattro sedi operative su tutto il territorio nazionale.

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