Orientamento mirato, diritto allo studio e innovazione digitale: le grandi sfide delle istituzioni

Tutte le iniziative di Regione Lazio – Assessorato a Scuola, Istruzione, UniversitĂ , Lavoro per i giovani e la loro formazione. Oltre 47 milioni di euro in campo per il sistema educativo regionale 2023-24. Intervista all’assessore Giuseppe Schiboni

Quali sono le principali iniziative che il suo assessorato ha messo in campo per l’orientamento dei giovani, per aiutarli nella scelta del proprio percorso di vita e di lavoro?
L’assessorato ha definito una programmazione integrata e investito ingenti risorse sugli interventi di orientamento rivolti ai giovani, in considerazione della rilevanza di questa attività per favorire un accesso efficace ed efficiente alle misure di sostegno. Questa attività parte da una conoscenza delle caratteristiche della platea di destinatari del Lazio e pertanto sta divenendo sempre più mirata ai target, che si differenziano anche su scala territoriale con differenze importanti tra area metropolitana e altri contesti. Si tratta di interventi a carattere strutturale, ripetuti nel tempo, e interventi sperimentali su cui poi poggiare l’innovazione complessiva del sistema di presa in carico. Solo per citare una delle azioni più recenti, nell’ambito della programmazione del PR FSE+ 2021-2027, l’assessorato ha programmato e realizzato una procedura a evidenza pubblica chiamata “Avviso pubblico “ORIENTARE”. Realizzazione di eventi di orientamento e formativi per gli studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado, IeFp, ITS del Lazio. L’iniziativa prevede la concessione di contributi per la realizzazione di seminari formativi, workshop e laboratori da collocare all’interno di eventi/festival/fiere, già programmati o da organizzare sul territorio della Regione Lazio, rivolti alle Scuole secondarie di primo e secondo grado, IeFp, ITS del Lazio, agli studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni.

 

Come si concretizza l’intervento della Regione, nei confronti delle famiglie, in tema di diritto allo studio?
Anche in questo caso, la Regione Lazio agisce su una piattaforma consolidata di azioni in continua evoluzione e adattamento ai nuovi bisogni, intervenendo sia con fondi ordinari sia con il contributo del FSE+. Per garantire il diritto di ogni persona ad accedere e frequentare ogni grado del sistema scolastico e formativo, la Regione promuove interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che impediscono di poter usufruire pienamente di tale diritto, attraverso misure finalizzate allo sviluppo di adeguati servizi di supporto al sistema educativo favorendo la piena integrazione, ai vari livelli di scolarità, per le fasce di utenza disagiate o in particolari difficoltà. Il ruolo dell’assessorato si concretizza dunque, in attività di programmazione, indirizzo, coordinamento e sperimentazione e in azioni di supporto diretto in attuazione della Legge regionale 29/92. L’assessorato ogni anno approva un Piano per il diritto allo studio scolastico con cui individua le priorità, gli interventi, gli ambiti di applicazione e le risorse finanziarie nell’ambito del sistema educativo regionale (Province, Comuni). Gli ambiti di intervento previsti dal Piano riguardano, oltre alla gratuità o alla semi gratuità dei libri scolastici in base alle condizioni economiche delle famiglie, la stipula di assicurazione per i rischi di infortunio degli alunni delle scuole statali e paritarie private di ogni ordine e grado. Grazie all’impiego dei Fondi europei sono state poste in atto importanti azioni di accompagnamento e presa in carico dei ragazzi più vulnerabili e fragili. Parallelamente, sono state attivate azioni di sostengo nei confronti delle famiglie che hanno a carico persone non autosufficienti, attraverso l’erogazione di buoni mensili per l’acquisto di servizi specialistici, così da agevolare la loro gestione del tempo di vita, di lavoro e di cura.

 

E per i giovani universitari?
Per quanto riguarda invece l’attuazione del diritto allo studio universitario, l’assessorato, per il tramite di DiSco (Ente regionale per il Diritto allo Studio e alla Conoscenza), prevede i seguenti servizi a disposizione degli studenti universitari iscritti a un ateneo pubblico della Regione Lazio:
  • oltre 3000 posti letto nelle residenze universitarie
  • Servizi di ristorazione presso le mense universitarie
  • Borse di studio, concesse sulla base della dichiarazione ISEE e dei requisiti di merito richiesti dal bando
  • Contributo economico per la partecipazione a programmi di mobilitĂ  internazionale promossi dall’Unione Europea
  • Servizi per studenti con disabilitĂ  pari o superiore al 66% (trasporto, contributi, altri servizi alla persona)
  • Agevolazioni per l’uso di mezzi pubblici.

 

Il ruolo delle istituzioni scolastiche è fondamentale, anche e soprattutto in realtà urbane complesse come le grandi città, Roma in primis. Come aiutare le scuole nel loro compito di indirizzo e di formazione dei nuovi cittadini?
Una delle iniziative di più ampia portata, i progetti speciali per le scuole, viene attuata annualmente attraverso il finanziamento di progetti rivolti alle istituzioni scolastiche e formative in integrazione con altre realtà pubbliche e private specializzate sui temi affrontati, che sono stati ricondotti a interventi di sensibilizzazione per la cittadinanza, la solidarietà, la legalità e la cultura; per la sostenibilità ambientale e cultura ecologica e del risparmio delle fonti energetiche; sui principi di educazione alimentare, sul contrasto del bullismo e del cyberbullismo, sull’educazione alla cultura e ai beni culturali, sullo sport come strumento di aggregazione e integrazione.

 

La Giunta regionale lo scorso agosto ha fatto un notevole investimento per il Piano annuale degli interventi del sistema educativo regionale 2023-24. Quali linee guida rispecchia?
Il piano voluto fortemente dall’assessorato che ho l’onore di rappresentare e dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha un valore complessivo di oltre 47 milioni di euro derivanti da fondi statali, regionali e dal Fondo Sociale Europeo POR FSE+ Lazio 2021/2027. Il Piano rappresenta e contiene in modo organico azioni progettate per promuovere l’inclusione e contrastare la dispersione scolastica. Il Piano disciplina gli aspetti programmatori, organizzativi e gestionali dei percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale (Iefp). Un investimento importante è stato destinato allo sviluppo degli ITS attraverso una programmazione incrementale del numero degli istituti e della loro connotazione settoriale, fino ricomprendere i settori piĂą rilevanti del Lazio a partire da quelli tradizionali.

 

Il tema dell’innovazione digitale, che sta trainando la rivoluzione culturale di questi anni, tocca inevitabilmente anche le scuole. Sono pronti gli istituti scolastici ad adeguarsi?
Le scuole sono pronte ad affrontare queste sfide perché da tempo l’amministrazione garantisce l’accesso a strumenti digitali, secondo una strategia perfezionata durante il periodo pandemico e mantenuta anche in fase successiva, proprio per permettere lo sviluppo di adeguante conoscenze e competenze del mondo digitale. A tal proposito, sono in fase di lancio nuove iniziative che dovrebbero potenziare le dotazioni a disposizione, tenuto conto che proprio in ambito scolastico si devono, secondo il nostro approccio, anche compensare eventuali carenze all’interno di una fascia di famiglie economicamente più deboli.

 

Capitolo Neet, giovani che non studiano né lavorano: il Lazio ha una media leggermente più alta, rispetto alla media delle regioni del Centro Italia (25,1% di contro al 23%). Quali azioni avete in programma per incentivare queste ragazze e questi ragazzi a riprendere lo studio o a trovare un lavoro? Recuperando così cittadini alla vita attiva…
Le iniziative sono molteplici e lo scopo è proprio quello di rendere più attrattive le occasioni di studio e apprendimento, differenziando gli strumenti, le metodologie formative e valorizzando i titoli conseguibili in modo tale da assegnare anche alla formazione una rinnovata e positiva percezione come strumento di alta e qualificata offerta di acquisizione di conoscenza. Una sorta di brand regionale in cui i giovani si riconoscano come partecipanti in contesti di innovazione come nel caso delle scuole di alta formazione che sono incentrate sul cinema, teatro, cybersicurezza e altro ancora.

 

Qual è il panorama degli ITS Academy in regione? La tipologia della formazione terziaria proposta dagli ITS va nella direzione di trovare un punto d’incontro tra scuola e lavoro, formazione ed esigenze occupazionali del territorio. A che punto siamo in Lazio?
Nella nostra regione il sistema ITS Academy ha tutte le caratteristiche per essere un’eccellenza a livello nazionale. Gli ITS, oggi più che mai, in un mercato del lavoro che cambia rapidamente, in cui le figure ad alta specializzazione sono particolarmente richieste sono un valido strumento per la realizzazione dei nostri ragazzi. Gli ITS rappresentano un’opportunità di assoluto rilievo nel panorama formativo regionale in quanto espressione di una strategia fondata sulla connessione tra politiche di istruzione, formazione e lavoro e politiche industriali, con particolare riferimento ai fabbisogni di innovazione e di trasferimento tecnologico delle piccole e medie imprese. Credo molto nei percorsi di alta formazione che gli ITS mettono in campo e sono convinto che il mutamento culturale, che la loro entrata nel sistema formativo comporta, avrà a breve un ulteriore impulso proprio perché sono un anello di congiunzione reale tra le aspettative dei giovani e il mondo del lavoro e quindi delle imprese dei territori che rappresentate.

 

Che importanza attribuisce alla partecipazione della Regione in manifestazioni che sull’orientamento dei giovani fanno perno, come il Salone Nazionale dello Studente che vedrà la sua seconda edizione tra pochi giorni?
Sono orgoglioso che la seconda edizione del Salone Nazionale dello Studente si svolga a Roma con la partecipazione attiva della Regione Lazio. I cardini su cui come assessorato ho impostato ogni azione e misura messa in campo e che sarà definita nei prossimi mesi in favore dei giovani, sono accogliere, accompagnare, fornire tutti gli strumenti necessari per comprendere un mondo, quello dell’istruzione, in senso lato, della formazione, del lavoro e del merito, in costante cambiamento. Momenti come questo sono un valore aggiunto per il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni nelle politiche che stiamo mettendo in atto nonché per un confronto costante tra esperienze diverse.

 

Qual è la sfida che, come assessore all’Istruzione, le piacerebbe vincere durante il suo mandato?
Lasciare un segno. Il che non significa auto incensamento ma la ferma volontà di dare, per il ruolo e le funzioni che al mio assessorato spettano all’interno dell’azione corale che la giunta guidata dal presidente Rocca stanno attuando, risposte concrete alle esigenze delle nostre comunità. Credo che il ruolo delle istituzioni, e della politica che ne è parte integrante, sia lavorare ogni singolo istante per recepire le istanze dei nostri territori e trovare, attraverso una attenta pianificazione e programmazione degli interventi.

Intervista di Sabrina Miglio