L’Abc necessario e l’importanza di fare rete

Come specializzarsi dopo la maturità in uno dei settori creativi del Made in Italy? Lo spiega Ercole Botto Poala, massimo rappresentante della federazione che riunisce imprese e associazioni della manifattura italiana della moda.

 

D: Professione creativa, qual è la prima mossa?

R: Anzitutto capire se continuare a studiare o entrare nel mondo del lavoro, in base alle proprie condizioni e attitudini. Poi scegliere valorizzando il proprio percorso: se uno studente ha frequentato un istituto di tipo tecnico ha una preparazione che gli può permettere di entrare precocemente nel mondo del lavoro; se esce da un liceo ha la necessità di una specializzazione più professionalizzante.

D:Quali sono le qualità e i punti di forza necessari?

R: Il nostro è un mondo che cambia velocemente: in una stessa stagione dobbiamo produrre collezioni sempre nuove, mentre in altre industrie la ricerca ha tempi di sviluppo più protratti e la maturazione del prodotto impiega più tempo. Dunque serve un certo tipo di predisposizione a un modello di business che ti tiene vivo, costantemente sulla graticola. Perciò devi essere curioso, autocritico, intuitivo, e avere capacità in qualunque parte della filiera. Prima del negozio c’è un universo molto articolato che si muove di conseguenza.

D: Dove guardare per gli studi e per il tirocinio?

R: In base al percorso formativo e all’età ci sono tempi e intensità diverse. Dall’istituto tecnico i primi anni sono di formazione per poi avvicinarsi sempre di più a tirocini e poi di aggiornamento quando si entra nel mondo del lavoro. La voglia di aggiornarsi, cambiare e mettersi in discussione sono fondamentali. Se arrivi da un percorso in cui sei stato educato a essere aperto al cambiamento avrai un futuro più facile.

 

Continua a pagina 20 della Guida alle Professioni Creative 2024

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