L’italiano ieri e oggi: dai social allo stadio
Parte 1 – Anna Rinaldin
L’interesse per l’italiano oggi è certamente ampliato in diverse sedi di discussione, come i social. Perfino le dichiarazioni dei politici escono ormai prima sulle piattaforme e poi sui giornali.
I parlanti sono più consapevoli di una volta in merito a quello che si può o non si può dire, e spesso prendono posizioni forti, quasi puristiche. Gli argomenti del contendere sono diversi, e vanno dagli usi di strumenti volti a rafforzare la parità di genere all’ingresso di nuovo parole straniere, soprattutto inglesi.
Passeremo in rassegna queste questioni, e proveremo a dare qualche indicazione su come usare la nostra lingua in maniera informata.
Parte 2 – Teresa Agovino
Dal 1888 il romanzo I promessi sposi diventa ufficialmente un testo obbligatorio nei programmi scolastici nazionali; ciò fa sì che ogni italiano mediamente scolarizzato ne conosca almeno le fondamenta basilari. Dalla trama del romanzo, ai personaggi principali e via via fino alle espressioni passate in proverbio (come «Questo matrimonio non s’ha da fare», ad esempio) ogni lettore di livello 1, per dirla con Eco, è in grado di ricollegare i rimandi più immediati alle situazioni di vita quotidiane. Nasce così l’idea di un’indagine che vada a toccare le riprese manzoniane reperibili negli stadi e nella cronaca sportiva, oltre che nei noti “meme” che affollano i principali social network (Facebook, Twitter e Instagram, in primis). Questo intervento propone, quindi, una panoramica della ricezione manzoniana ai livelli linguistico-letterari base dell’istruzione italiana, al fine di comprendere come il romanzo, complici le reminescenze scolastiche – spesso, invero, scorrette – dei più, si sia capillarmente diffuso anche nell’immaginario dei non addetti ai lavori