Sfida all’università. L’alta formazione risponde al mercato del lavoro

Ampliamento degli spazi dedicati allo studio e alla socializzazione, implementazione della tecnologia, introdotta a tempi record a causa della pandemia, con cui integrare e arricchire l’offerta didattica, connessioni sempre più solide con gli stakeholders della società e del mondo del lavoro, investimenti importanti sui dottorati e sulle attività di ricerca e soprattutto nuovi corsi di laurea che andranno sempre più nella direzione dell’integrazione dei saperi e della contaminazione degli studi. Perché le nuove professioni, ma anche quelle tradizionali, saranno sempre più legate alla gestione avanzata dei dati, alle nuove tecnologie digitali, alla sostenibilità ambientale. Dove sta andando l’università italiana? E come si sta preparando alle nuove sfide della nostra era, caratterizzata da un’economia ad alta intensità di conoscenza? La piazza vera, non virtuale, dove atenei, centri di ricerca, scuole, accademie, ITS e i centri nevralgici della costruzione del sapere si incontreranno per presentarsi agli studenti, alle scuole e alle famiglie sarà il Salone dello Studente Nazionale di Roma, in programma dal 19 al 21 ottobre 2022 negli spazi della Fiera. Nell’ottica di un pieno e tanto atteso ritorno alla normalità. Un’occasione importante per riflettere sullo stato dell’arte del nostro sistema universitario e lanciare uno sguardo sulle sue prospettive future. Nato dalla collaborazione tra Campus, con la sua trentennale esperienza nel campo dell’orientamento, e Regione Lazio, il Salone, oltre a rappresentare una vetrina per gli atenei, sarà il punto focale dell’attività di orientamento in favore dei ragazzi delle scuole superiori alla scelta del percorso post diploma e alla preparazione al mercato del lavoro. Sono proprio loro, i giovani, colti di sorpresa dalla pandemia nel difficile e delicato momento della propria formazione, ad aver sofferto maggiormente le conseguenze di uno stop o di una vita tra parentesi, quale quella vissuta nei lunghi mesi trascorsi tra lockdown e lezioni a distanza. Il Salone offrirà ai ragazzi la possibilità di conoscere tutte le proposte di atenei, scuole e accademie, di mettersi alla prova nelle simulazioni dei test di accesso ai corsi universitari, di partecipare a percorsi di orientamento grazie a incontri con esperti, di parlare con professionisti del mondo del lavoro e direttori delle risorse umane per sperimentare colloqui lavorativi e per volgere uno sguardo sulle prospettive occupazionali del futuro. Per avere un’anteprima di ciò che i ragazzi di tutta Italia potranno trovare a Roma, abbiamo intervistato rettori e dirigenti di alcune delle università italiane, che saranno presenti al Salone Nazionale, sulle novità più importanti nel campo dell’offerta formativa. Un’occasione per capire quali saranno le linee guida che accompagneranno le scelte degli atenei italiani. Una su tutte è l’ampliamento dei corsi di laurea in lingua inglese, condizione imprescindibile per aumentare la propria capacità attrattiva e per preparare giovani in grado di spendere le proprie competenze nell’ambito di uno scenario internazionale. Allo stesso modo, un’altra costante che attraversa la spina dorsale del nostro sistema universitario è lo stretto e continuo rapporto con il mondo del lavoro perché la vera sfida è capire non tanto quali sono le competenze che il mercato richiede adesso, bensì quelle che saranno necessarie tra cinque o dieci anni per poter modulare e costruire un’offerta formativa atta a preparare i giovani a diventare protagonisti del futuro. E ad avere le competenze necessarie per saperlo guidare e per adattarsi alle mutevoli esigenze che il mercato del lavoro richiede a una velocità sempre maggiore. Accelerazione digitale, innovazione, internazionalizzazione, capacità di captare nuovi trend, integrazione con le imprese, orientamento attivo nella transizione scuola-università-lavoro, attenzione alle fasce meno abbienti con investimenti su alloggi e borse di studio, sono queste sono le sfide, indicate dal PNRR, che l’università italiana si prepara ad affrontare.

 

Articolo di Sabrina Miglio

 

 

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