L’orientamento all’ingresso non basta

La neo-matricola non è l’unico ‘soggetto fragile’ in ateneo: seguire gli studenti in tutta la loro vita universitaria è la strada vincente per condurli alla laurea

 

Rossano Massai, delegato all’orientamento e al placement dell’Università di Pisa, spiega le due funzioni di questo servizio d’ateneo, il diverso approccio fra universitari già iscritti e studenti medi prossimi all’immatricolazione e le novità attivate quest’anno dall’ateneo toscano
Orientamento e job placement sono due ambiti determinanti per gli studenti: quali sono le loro potenzialità e quali le criticità? 
La governance dell’ateneo di Pisa ha ritenuto opportuno mantenere le due fasi di orientamento e job placement con un unico coordinamento. La logica di questa scelta può consentire un percorso sinergico e continuativo tra i diversi uffici coinvolti che accompagnano lo studente universitario durante tutto il suo percorso, fornendogli strumenti utili all’inserimento nel mondo del lavoro. È per questo che noi preferiamo parlare di Career Service piuttosto che di placement perché le attività di supporto agli studenti si configurano anche come stimolo e incentivazione all’autoimprenditorialità. Tutta l’attività è strutturata per fornirgli un supporto, anche psicologico, che gli consenta di vivere in maniera costruttiva un percorso che determinerà il suo futuro e la sua capacità di costruire un progetto di vita appagante.
Diverso invece il discorso dell’orientamento in ingresso per gli studenti delle scuole superiori. In questo caso è molto importante, a nostro avviso, che i ragazzi delle superiori siano consapevoli dello stile di vita, degli impegni e delle prospettive che il percorso universitario determinerà nella loro vita. Ma è altrettanto importante che vengano messi a conoscenza di tutti i servizi e le agevolazioni, anche economiche, che hanno a disposizione. Occorre evitare, in definitiva, che studenti motivati e meritevoli non intraprendano il percorso universitario per problemi di natura economica per insufficiente conoscenza di quanto l’Università e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio sono in grado di fare per agevolare il loro inserimento in ateneo.
Sta per iniziare il 25° Salone dello Studente di Pisa (29-30 settembre): con quali novità si presenta il suo ateneo per questo nuovo anno accademico 2022/2023? 
La novità principale del nuovo anno accademico sta proprio nel ritorno alla normalità. I due anni di restrizioni dovute al
Covid sembrano ormai alle spalle e l’ateneo è pronto ad accogliere nuovamente i propri studenti nelle aule. La forzata esperienza della didattica online ci ha dato modo però di affinare alcune modalità di insegnamento e anche di raggiungere fasce di studenti che, per motivi diversi, avevano un ridotto accesso alle lezioni e all’iscrizione all’Università.
Un’altra interessante novità è l’ulteriore ampliamento dell’offerta didattica che vede quest’anno due nuovi corsi di laurea magistrale (Biotechnologies and applied artificial intelligence for health e Sistemi agricoli sostenibili) che vanno ad aggiungersi ai tre nuovi corsi attivati nell’anno accademico precedente. Un notevole dinamismo didattico che ci consente di accompagnare la profonda evoluzione del mercato del lavoro di questi anni e di quelli futuri.
Un’ulteriore novità sarà inoltre l’attivazione di un nuovo servizio di assistenza sanitaria per gli studenti provenienti da altre regioni che potranno scegliere un medico di medicina generale a Pisa senza dover rinunciare al proprio medico nella sede di provenienza.
Quali sono i punti di forza storici del vostro ateneo e come si sono rinnovati/rinforzati, tali asset, in questi anni di progressiva digitalizzazione? 
La forza dell’ateneo pisano risiete a mio avviso nello stretto legame tra didattica e ricerca che determina una positiva ricaduta sulla capacità di innovazione e di trasferimento delle conoscenze sul territorio ma anche sull’intera nazione. Questa spinta all’innovazione è determinata dall’attenzione che l’ateneo pisano ha sempre dedicato alla formazione di base dei propri studenti. Se da una parte ciò può rendere più difficoltoso il periodo iniziale di inserimento nella didattica universitaria, dall’altra è in grado di fornire ai nostri laureati un bagaglio di preparazione tale da rendere possibile il successivo adattamento ai più diversi ambiti lavorativi e di raggiungere livelli di professionalità molto elevati e riconosciuti in ambito nazionale e internazionale.
La notevole capacità di risposta dell’ateneo alle restrizioni del Covid in termini di didattica erogata sono un’ulteriore dimostrazione di come la capacità di innovazione e di ricerca ci abbia consentito di applicare rapidamente tutti gli strumenti digitali che avevamo a disposizione o che sono stati realizzati con questo scopo specifico.
Siamo nel pieno delle immatricolazioni: perché uno studente dovrebbe iscriversi proprio a Pisa?
Perché siamo un grande ateneo in un contesto di una città di medie dimensioni con una storia accademica prestigiosa e profonde radici storiche. Ciò consente ai nostri studenti di vivere in una realtà in cui l’Università stessa rappresenta, per molti versi, il vero volano culturale e economico della città, nella quale lo studente si trova a vivere un’esperienza di vera e propria cittadinanza attiva dove può essere partecipe in tanto modi: nelle aule studio, nelle aule di lezione, nelle biblioteche o più semplicemente nei luoghi di ritrovo e di socializzazione della città. Insomma, in un ambiente multiculturale stimolante, da cui possono nascere idee innovative, e che consente al futuro laureato di instaurare una rete personale di contatti che gli sarà poi di grande aiuto sia dal punto di vista professionale che umano.
Non va poi dimenticato che la città di Pisa consente uno stile di vita più rilassato ed economicamente più conveniente rispetto ai grandi centri urbani, a tutto vantaggio della tranquillità delle famiglie e della riduzione del costo della vita da studente. Vivere a Pisa è facile, economico e stimolante. Non un ambiente provinciale, quindi, ma un habitat culturalmente evoluto che consente ai propri studenti di ricavare il massimo dal proprio impegno personale ed economico.
Le tre università di Pisa hanno recentemente esteso la loro collaborazione agli ambiti didattico e dell’orientamento: che vantaggio comporta per gli studenti e per gli altri vostri interlocutori? 
Gli accordi tra l’Università di Pisa e le due scuole di eccellenza della città (Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna) sono già esistenti da molti anni in una logica di sinergia e di collaborazione, tanto che personalmente preferisco parlare di Sistema Universitario Pisano. Questi rapporti si sono ampliati recentemente anche sul piano didattico e dell’orientamento. L’evidenza che le due Scuole di eccellenza esercitino una forte capacità di attrazione di studenti di talento da tutta Italia è ben nota e consolidata. La loro capacità ricettiva è però forzatamente limitata nei numeri e questo porta a non includere tra i loro allievi tantissimi giovani talenti che spesso non scelgono Pisa come sede dei propri studi universitari.
La collaborazione avviata ha proprio lo scopo di segnalare a questi giovani talenti che all’Università di Pisa possono trovare percorsi di studio eccellenti, a cui peraltro sono iscritti anche tutti gli allievi delle due Scuole, e ricevere quindi una preparazione di altissimo livello. Un’azione sinergica tra Università e le Scuole di eccellenza mira ad ampliare la platea dei possibili candidati alle selezioni delle due Scuole e di far rimanere a Pisa studenti capaci e meritevoli che altrimenti potrebbero scegliere altre destinazioni. In questo senso la collaborazione di cui ho parlato prima punta anche alla realizzazione di corsi di approfondimento, sviluppati congiuntamente da Università e Scuole, che possano aumentare la preparazione multi-/inter-disciplinare dei partecipanti e che sia in grado di fornire ai partecipanti ulteriori strumenti di affermazione professionale o scientifica nel loro futuro. In sostanza l’idea di fondo è quella di condensare le eccellenze della ricerca pisana in percorsi didattici innovativi e per certi versi pionieristici per la progettazione dei corsi di studio del futuro.
L’attore principale di un Salone dello Studente – come di un’università – è lo studente. Specie se matricola o aspirante tale: che consigli raccomanda a questo soggetto (prezioso per il futuro del paese quanto vulnerabile per la fase di vita che sta attraversando), affinché affronti nel modo più proficuo sia la vita da universitario sia, prima ancora, l’evento forse più completo per scegliere la prossima tappa della sua formazione?   
Difficile condensare in poche righe i consigli. Quello che mi sento di dire sicuramente è di imparare a conoscere se stessi e di capire quali sono le vere aspirazioni e le vere attitudini personali. Scegliere un percorso di studi sulla base di un ipotetico successo occupazionale futuro non è un consiglio risolutivo, ancorché molto apprezzato dalle famiglie, ma può generare situazioni di disagio o di frustrazione del futuro studente universitario che non si riconosce nel corso di studi scelto con questa logica.
Mi sentirei di suggerire quindi di cercare di avere molta curiosità e partecipare attivamente a tutte le iniziative di orientamento che vengono realizzate durante l’anno. Nell’ambito di un evento come il Salone dello Studente i giovani possono sicuramente trovare risposta a tutte le loro curiosità e anche acquisire quelle informazioni che possano facilitare l’avvio del nuovo percorso. Non bisogna però dimenticare che gli studenti devono anche essere messi al corrente di tutte quelle che sono le agevolazioni economiche, didattiche e di supporto psicologico di cui possono usufruire come studenti dell’Università di Pisa che da sempre cerca di essere quanto più inclusiva e sostenibile possibile.

 

 

Testo di Ottaviano Nenti