La liuteria italiana rappresenta un ambito di attività nel quale il nostro Paese si è affermato con un ruolo di primissimo piano nel mondo. Questa fama è legata ad una secolare tradizione che ebbe origine nelle città di Cremona e di Brescia, da subito luoghi privilegiati per la costruzione e la diffusione degli strumenti musicali ad arco, in cui si sono messi in luce l’ingegno inventivo e la qualità produttiva e imprenditoriale dei liutai, spinti dal forte impulso che l’opera di importanti compositori diede allo sviluppo del violino e degli strumenti della sua famiglia (viola e violoncello)
Con la rapida e definitiva affermazione di Cremona, quale luogo esclusivo per la costruzione degli strumenti ad arco, lo stile italiano raggiunge quell’elevato grado di perfezionamento che ancor oggi è conosciuto in tutto il mondo. Capostipite della generazione cremonese di liutai fu la famiglia Amati, seguita da quella dei Guarneri e da Stradivari che, artefice inimitabile, ha portato la liuteria al suo massimo splendore tra il ‘600 e il ‘700 rappresentando un modello di creatività mai raggiunto, sul quale si sono cimentati tutti i liutai, dal XVIII secolo ad oggi.
Dopo la morte di Stradivari, e con la perdita di Cremona del primato di città liutaria per eccellenza, la tradizione classica viene ripresa e rielaborata ad opera di artigiani che diventano a loro volta fondatori di scuole liutarie a Torino e Milano (così come in altre città italiane) contribuendo alla salvaguardia del livello artistico di una produzione esclusivamente artigianale, in cui l’elemento centrale è rappresentato dall’espressione creativa di singoli artisti, piuttosto che dal livellamento degli automatismi di produzione industriale. Ponendosi quindi sulla strada della tradizione, gli artigiani italiani hanno perpetuato quel fenomeno di continuità creativa che ha reso il loro lavoro famoso in tutto il mondo.
La professione del liutaio si è tramandata per moltissimi anni nelle botteghe, in cui l’allievo a servizio dall’artigiano aveva l’opportunità di apprendere l’arte e i segreti del maestro affiancandolo e cercando di imitarlo. Se da un lato questa opportunità è andata lentamente restringendosi a poche, limitate situazioni, al contempo sono aumentati il livello e l’ampiezza delle conoscenze disciplinari che interessano il campo di azione del liutaio contemporaneo.
Innanzitutto si sono evolute le esigenze della committenza, non più esclusivamente limitate alla richiesta di realizzare uno nuovo strumento, ma in molti casi connesse alla necessità di utilizzare nuovi e diversi materiali e di testarne la qualità anche con tecnologie diagnostiche, oppure di restaurare o di gestire la manutenzione e la messa a punto dello strumento di cui il cliente è in possesso; si quindi è ampliato l’insieme di saperi necessari a svolgere questo lavoro, nella necessità di tenere insieme lo spirito della tradizione – valore insostituibile dell’arte di costruire manualmente pezzi unici – con il quadro di competenze che si applicano a questo specifico ambito: conoscenza dei materiali, conoscenza dell’applicazione di tecnologie avanzate alla chimica e all’acustica, capacità di eseguire e leggere rilievi di strumenti storici, conoscenze relative all’evoluzione storica delle tecniche e dei metodi costruttivi.
Il luogo in maggiormente attrezzato per sviluppare compiutamente la formazione del liutaio diventa quindi una vera e propria scuola, organizzata in diversi ambiti di studio teorico-culturale e di apprendimento tecnico-pratico. Attualmente operano diverse scuole in Europa per la formazione di liutai costruttori di strumenti musicali a corda: in molte di queste realtà la formazione tecnico-pratica non sempre è pienamente integrata dall’insieme di discipline teorico culturali sopra descritte; inoltre, in diversi casi le scuole si distinguono per una propria specializzazione legata all’ambito degli strumenti ad arco, piuttosto che di quelli a pizzico.
Un’ultima considerazione riguarda le prospettive di questa attività alla luce concorrenza molto agguerrita continua portata da paesi emergenti, in cui le tecniche di costruzione apprese proprio in Italia hanno dato luogo allo sviluppo di attività artigianali, in alcuni cassi di buon livello; oltre a ciò si è consolidata anche una filiera di costruzione semi industriale, basata su processi di lavorazione di serie, che sta via via perfezionando il livello qualitativo della produzione di buon livello. Nonostante tutto ciò, la produzione made in italy continua a conservare un’aura di originalità che è frutto della secolare tradizione di sapienza maturata in questo settore dalle generazioni di artigiani che si sono succedute nel tempo.
La civica Scuola di Liuteria, centro di formazione del Comune di Milano, forma professionisti in un settore di attività in cui l’Italia occupa un posto di primo piano nel Mondo. La Scuola, in cui convivono insegnamenti teorici e laboratoriali, opera nel settore della costruzione di strumenti musicali.