L’educazione finanziaria a scuola

 


 

Educazione finanziaria a scuola: FEduF (ABI) promuove un incontro su linee guida, metodologie e programmi.

Appuntamento oggi 24 settembre a Palazzo Altieri con Ministero dell’Istruzione, Invalsi, Banca d’Italia, Consob e Museo del Risparmio.

Educazione finanziaria sempre più importante per ridurre le differenze di genere: secondo PISA 2022 in Italia, c’è ancora troppa distanza (20 punti) nel livello di alfabetizzazione finanziaria tra ragazzi e ragazze (5 punti a livello medio OCSE).

Dopo il lancio dell’Alleanza per l’educazione finanziaria, avvenuto a giugno a Palazzo Altieri durante la celebrazione del suo Decennale, la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio (FEduF) avvia l’azione di supporto ai docenti di tutti i gradi scolastici per portare in aula le competenze economiche di base richiamate dalle nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica.

L’appuntamento “Educare nel tempo della complessità: le competenze economiche nell’educazione civica” del 24 settembre, al quale hanno partecipato oltre 500 insegnanti, ha offerto un’occasione di approfondimento concreto delle indicazioni ministeriali e dei programmi messi a disposizione dei soggetti istituzionali già da tempo attivi in questo ambito: oltre alla stessa FEduF, Banca d’Italia, Consob e Museo del Risparmio.

Il focus sull’educazione finanziaria nell’ambito dell’Educazione Civica è stato affrontato da diversi punti di vista, portando al centro del dibattito numerose esperienze grazie ai contributi di Giovanna Boggio Robutti – FEduF, Luca Tucci – Ministero dell’Istruzione e del Merito, Anna Finocchiaro, Presidente Italiadecide, Sabrina Greco e Carlo di Chiacchio – Invalsi, Carlotta Rossi – Banca d’Italia, Paola Soccorso – Consob e Giovanna Paladino – Museo del Risparmio.

“Insieme ai tanti soggetti con cui collaboriamo, abbiamo   da sempre sostenuto una visione dell’educazione finanziaria basata sui diritti costituzionali e sull’etica, tenendo ben presenti due aspetti fondamentali”, ha commentato Giovanna Boggio Robutti, Dg FEduF. “Il primo è quello della corretta relazione con il denaro, strumento indispensabile per il benessere e la sostenibilitĂ  individuale e sociale; il secondo è un principio di democrazia economica per cui ogni individuo deve essere messo in condizione di effettuare scelte consapevoli e informate in ambito economico, a tutela del risparmio e della pianificazione finanziaria a lungo termine.”

Questa prospettiva assume un valore ancora maggiore alla luce dei principali risultati ottenuti dagli studenti italiani in “Financial Literacy” nel corso dell’indagine OCSE PISA 2022, realizzata con l’obiettivo di rilevare che cosa oggi i quindicenni sanno e sanno fare in questo ambito e quanto siano pronti ad affrontare il proprio futuro da un punto di vista finanziario: l’Italia ottiene un punteggio di 484 punti e si colloca al di sotto della media OCSE (498).

Da notare che, rispetto ai cicli precedenti, a livello medio internazionale, si è riscontrato invece un miglioramento di 11 punti rispetto al 2015: nella rilevazione del 2022, l’Italia ottiene un punteggio superiore a quello del 2012 di 17 punti, sebbene non si differenzi significativamente da quello raggiunto nel 2015 e nel 2018.

Al miglioramento dell’Italia rispetto a PISA 2012 nel punteggio medio corrisponde un aumento degli studenti che raggiungono il livello più alto di performance (+3 punti percentuali), passando dal 2% nel 2012 al 5% nel 2022.

L’offerta di FEduF alle scuole comprende programmi di educazione finanziaria di base e tematici (pagamenti elettronici e sicurezza, economia e sostenibilità; lotta agli stereotipi e alle differenze di genere in economia, solo per citare i più richiesti) e offre la possibilità di partecipare a lezioni in presenza e online e a grandi eventi divulgativi.

SCOPRI GLI ULTIMI ARTICOLI