L’orientamento è un percorso collettivo

 


 

Valorizzare il talento dei giovani, aiutarli a trovare la loro strada, sostenerli nelle loro scelte è un percorso che l’intera società deve compiere, un impegno collettivo. Lo ricorda Giuseppe Bruno, giurista e criminologo

 

In un mondo che corre veloce, l’orientamento post diploma rappresenta un’opportunità unica per trasformare il futuro dei nostri giovani. Ogni ragazza e ogni ragazzo, alle soglie di decisioni cruciali, merita di avere accanto qualcuno che lo ascolti, lo sostenga e lo guidi. La scuola, la famiglia, la società e tutti gli attori sociali devono unirsi per valorizzare i talenti e i sogni dei giovani, perché ognuno di noi ha il potere di fare la differenza.

Immaginate un giovane che guarda al futuro con occhi pieni di speranza, ma anche di incertezze. Le teorie di Albert Bandura, psicologo canadese che ha molto lavorato sulla teoria dell’apprendimento sociale,  ci insegnano che la fiducia in se stessi è fondamentale. Quando un ragazzo crede nelle proprie capacità, può affrontare le sfide con coraggio. Un orientamento efficace non è solo informazione; è un processo che costruisce un’identità forte, facendo sentire i ragazzi capaci e motivati. Pensate a quanto sarebbe bello se ogni giovane potesse sentirsi supportato in questo viaggio. Studi recenti, come quelli di Ferrante e Salvatore (2022), confermano che una maggiore autoefficacia può cambiare il corso della vita di un giovane, allontanandolo da strade pericolose.

Umberto Margiotta (2018) ci ricorda che valorizzare il talento è essenziale! Immaginate un giovane che, dopo anni di insicurezze, finalmente trova la sua strada. Questo sogno può diventare realtà se ci impegniamo a riconoscere e supportare le loro passioni. Un’educazione che celebra l’unicità di ogni studente non solo riduce il rischio di devianza, ma accende una luce di speranza per il futuro.

Il ruolo dei docenti in questo viaggio è cruciale. Ancor prima di essere insegnanti, essi sono degli Educatori: veri mentori e guide (Bruno, 2017).  Raffaele Mantegazza (2020) sottolinea che i programmi di orientamento devono includere competenze tecniche, sociali e relazionali. Pensate a quanto possa essere potente un insegnante che riesce a ispirare un ragazzo, trasformando insicurezze in determinazione. Ogni laboratorio e ogni attività pratica sono un passo verso un futuro luminoso, e la loro capacità di motivare può cambiare radicalmente la vita di un giovane.

Anche la famiglia gioca un ruolo fondamentale. Marco Puglisi (2022) ci ricorda che il sostegno familiare può fare la differenza. Immaginate una famiglia che ascolta e incoraggia, diventando un faro luminoso per i propri figli, guidandoli lontano da strade pericolose e mostrando loro un futuro pieno di possibilità. L’atmosfera positiva che creiamo in casa può rinforzare la fiducia dei ragazzi in se stessi.

E noi, come società, non possiamo rimanere indifferenti. È nostro dovere creare opportunità di formazione e lavoro per i giovani. Politiche attive e programmi di mentorship possono offrire loro una visione positiva del futuro. La ricerca di Rossi e Ferraro (2023) ci insegna che un ambiente che celebra i talenti giovanili non solo riduce la marginalizzazione, ma costruisce una comunità più forte e coesa.

In conclusione, l’orientamento post diploma non è solo un compito da svolgere, ma un impegno collettivo che richiede la nostra partecipazione attiva. Ogni lettore di questo articolo ha il potere di fare la differenza. Dobbiamo unirci per offrire ai giovani gli strumenti necessari per affrontare il futuro con fiducia e passione. Insieme, possiamo accendere la speranza e costruire un futuro migliore per le generazioni di domani. Non aspettiamo oltre: il cambiamento inizia con noi.

 

di Giuseppe Bruno, giurista e criminologo

Giuseppe Bruno, 31 anni, è un criminologo con un forte impegno sociale. È stato docente a contratto universitario e cultore della materia in criminologia minorile e sociologia della devianza, e attualmente è training manager presso i più importanti atenei digitali. Ha pubblicato due opere: “L’innocenza perduta di un uomo criminale: percorsi di criminogenesi sociale” (Albatros Edizioni, 2018) e “Devianza e adolescenza” (Rubbettino Editore, 2019). Nel 2023, dopo la riforma ministeriale in materia di orientamento nelle scuole, ha organizzato scientificamente il primo convegno formativo per il personale docente presso la sala capitolare del Senato della Repubblica. Negli anni, Giuseppe ha lavorato a vari progetti nelle scuole, focalizzandosi sull’orientamento e la valorizzazione del talento negli adolescenti, con l’obiettivo di prevenire la devianza giovanile. Il suo approccio all’orientamento è mirato a sostenere i giovani nel loro percorso di crescita, promuovendo opportunità e consapevolezza per un futuro positivo..

 

 

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