Trasformare il bullismo in opportunità di crescita: lo psicodramma e il Milton Model a supporto delle attività di educatori e orientatori.
Immaginatevi di trovarvi davanti a un giovane che manifesta comportamenti di bullismo. Il suo atteggiamento potrebbe sembrare un muro invalicabile fatto di rabbia, controllo o insensibilità. Ma cosa c’è dietro quel muro? Quali emozioni, fragilità o talenti inespressi si celano sotto la superficie?
Una delle forme più acute di devianza giovanile, il bullismo, può essere trasformata in un’occasione di crescita attraverso approcci innovativi come lo psicodramma e il Milton Model. Questi strumenti, se utilizzati con cura e competenza, non solo aiutano il “carnefice” a elaborare i propri conflitti, ma offrono agli educatori e orientatori risorse efficaci per guidare i ragazzi verso una maggiore consapevolezza e realizzazione personale.
Bullismo: un’espressione di vuoto interiore
Il bullismo, come spiegano Olweus (1993) e Cohen (1955), non è mai solo un atto di prepotenza fine a sé stesso. È spesso il risultato di una fragilità emotiva, di una mancanza di autostima o di un vuoto affettivo. Il bullo agisce per affermare il proprio potere, ma quel bisogno di controllo spesso nasconde insicurezze profonde e l’assenza di una prospettiva positiva sul futuro (Hirschi, 1969).
La sfida per gli educatori non è solo fermare il comportamento, ma andare oltre: ascoltare il messaggio nascosto e guidare il giovane verso un percorso di trasformazione.
Psicodramma: mettere in scena il cambiamento
Lo psicodramma, ideato da Jacob Moreno (1921), è una tecnica potente per lavorare sui comportamenti devianti, incluso il bullismo. Si basa sulla drammatizzazione, che consente ai partecipanti di esplorare emozioni, ruoli e conflitti attraverso il gioco teatrale.
Quando il “carnefice” partecipa a uno psicodramma, può:
Un esempio pratico potrebbe essere una scena in cui il ragazzo deve interpretare la propria vittima. In quel momento, vede sé stesso attraverso gli occhi dell’altro, vivendo un’esperienza emotiva che lo porta a rivalutare il proprio comportamento.
Il Milton Model: ascoltare e guidare verso il cambiamento
Per supportare efficacemente i ragazzi, è fondamentale affinare l’arte dell’ascolto. Il Milton Model, sviluppato dal celebre ipnoterapeuta Milton Erickson, offre agli educatori e orientatori strumenti per creare un dialogo trasformativo. Basato sull’uso di un linguaggio vago e metaforico, questo modello permette di accedere alle risorse interne del ragazzo, superando resistenze e barriere.
Tecniche chiave del Milton Model per gli educatori
Spesso, i ragazzi che assumono ruoli di “carnefice” hanno un potenziale inespresso che, se riconosciuto e canalizzato, può essere trasformato in risorse positive. Ad esempio:
Gli educatori e gli orientatori hanno una missione speciale: vedere non solo ciò che i ragazzi sono oggi, ma ciò che possono diventare domani. Attraverso strumenti come lo psicodramma e il Milton Model, possono aiutare i ragazzi a trasformare conflitti e fragilità in risorse e opportunità.
Esempi di domande trasformative con il Milton Model
Il bullismo non è solo un problema da risolvere, ma una sfida che nasconde un’opportunità di crescita. Attraverso strumenti come lo psicodramma e il Milton Model, possiamo aiutare i giovani a vedere sé stessi e gli altri da una nuova prospettiva, trasformando comportamenti distruttivi in risorse positive.
Dietro ogni “carnefice” c’è un potenziale leader, un artista o un comunicatore che aspetta di emergere. E se noi, come educatori, sapremo ascoltare e guidare, potremo aiutare questi ragazzi a scoprire il loro vero valore e a costruire un futuro migliore.
Per approfondire l’uso dello psicodramma e del Milton Model in contesti educativi, ecco alcuni libri pratici e semplici da applicare:
di Giuseppe Bruno
Giuseppe Bruno, 31 anni, è un criminologo con un forte impegno sociale. È stato docente a contratto universitario e cultore della materia in criminologia minorile e sociologia della devianza, già Training Manager presso i più importanti Atenei digitali e svolge la libera professione come formatore e consulente sull’orientamento professionale. Ha pubblicato due opere: “L’innocenza perduta di un uomo criminale: percorsi di criminogenesi sociale” (Albatros Edizioni, 2018) e “Devianza e adolescenza” (Rubbettino Editore, 2019). Nel 2023, dopo la riforma ministeriale in materia di orientamento nelle scuole, ha organizzato scientificamente il primo convegno formativo per il personale docente presso la sala capitolare del Senato della Repubblica. Negli anni, Giuseppe ha lavorato a vari progetti nelle scuole, focalizzandosi sull’orientamento e la valorizzazione del talento negli adolescenti, con l’obiettivo di prevenire la devianza giovanile. Il suo approccio all’orientamento è mirato a sostenere i giovani nel loro percorso di crescita, promuovendo opportunità e consapevolezza per un futuro positivo..