La SSML San Domenico di Roma è un Istituto di grado universitario che rilascia titoli equipollenti alla Laurea Triennale in Scienze della Mediazione Linguistica (classe L-12) e alla Laurea Magistrale in Traduzione Specialistica e Interpretazione (classe LM-94), riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Offriamo un percorso formativo pratico e professionalizzante, focalizzato sulle competenze linguistiche richieste dal mercato del lavoro. I nostri corsi sono pensati per fornire agli studenti una preparazione solida e competitiva, con un approccio pratico alle lingue e alle tecniche di mediazione e traduzione. Gli studenti possono studiare tre lingue dal primo anno e disporre di una struttura all’avanguardia, dotata di laboratori linguistici e informatici, cabine professionali per l’interpretariato, aule conferenza e un ampio auditorium da 220 posti.
Uno dei nostri punti di forza è l’attenzione personalizzata grazie a classi poco numerose, che consentono ai docenti di seguire ogni studente in modo diretto, garantendo un apprendimento di qualità. I laureati della SSML San Domenico sono pronti a inserirsi in diversi settori professionali, come la traduzione, l’interpretariato e la comunicazione internazionale.
La nostra offerta è arricchita da seminari, workshop con esperti e tirocini curriculari presso importanti aziende. Partecipiamo inoltre al programma Erasmus Plus, che offre la possibilità di effettuare soggiorni di studio o lavoro all’estero, favorendo una crescita culturale e professionale.
Dopo la Triennale, gli studenti possono proseguire con la nostra Laurea Magistrale in Traduzione Specialistica e Interpretazione. Inoltre, offriamo master di eccellenza tra cui Traduzione Audiovisiva, Interpretariato di Conferenza e Traduzione Specializzata.
Se aspiri a una carriera nel settore delle lingue, la SSML San Domenico ti offre il contesto ideale per realizzare i tuoi obiettivi. Partecipa all’orientamento e scopri il percorso giusto per te!
Articolo 1:
Facoltà di lingue o Mediazione linguistica. Quali sono le differenze?
Se desideri studiare lingue straniere, puoi scegliere tra due principali percorsi: Lingue e
Letterature Straniere e Mediazione Linguistica. Questi due indirizzi si differenziano per
contenuti e sbocchi lavorativi.
Lingue e Letterature Straniere è un percorso umanistico e filologico, che prepara
principalmente all’insegnamento e alla ricerca. Si concentra su un approccio teorico e
culturale allo studio delle lingue, esplorando anche la letteratura e la storia delle lingue
scelte.
Mediazione Linguistica, invece, ha un taglio più pratico e tecnico. In questo corso,
l’obiettivo è formare professionisti con competenze linguistiche avanzate, utili in contesti
aziendali, diplomatici o di comunicazione internazionale.
Questo comporta delle grandi differenze nel piano studi dei due percorsi. In particolare,
rispetto alla facoltà di lingue, Mediazione linguistica offre:
● un maggior numero di ore in lingua
● lo studio delle lingue in maniera approfondita che permette di raggiungere un alto
grado di competenza, e di conoscenza della lingua livello C2
● lo studio di tre lingue a partire già dal primo anno di corso
Il Corso di Mediazione Linguistica proposto dalla SSML San Domenico si articola in 8
indirizzi, tra cui: Relazioni internazionali, Adattamento audiovisivo e sottotitolaggio,
Criminologia e linguistica forense, Intelligenza Artificiale e Multimedia, fino a percorsi
più innovativi come il Prompt Engineering.
Gli sbocchi professionali principali per i laureati in mediazione linguistica sono due:
traduttore e interprete. Il traduttore si occupa di testi scritti, mentre l’interprete lavora su
contenuti orali. Entrambi i percorsi vengono trattati durante gli studi triennali, lasciando agli
studenti la scelta su quale specializzarsi. Inoltre, si possono esplorare altre professioni
legate alla traduzione audiovisiva, come l’adattatore e il sottotitolatore.
Dunque, Lingue e Letterature Straniere è la scelta giusta per chi vuole un percorso
umanistico, mentre Mediazione Linguistica è più indicata per chi cerca una formazione
pratica e tecnica in ambito linguistico.
Articolo 2:
Lavorare con le lingue: sbocchi professionali e lavoro
Uno dei principali problemi in Italia è la disoccupazione giovanile, anche per chi ha
studiato a lungo per sviluppare competenze professionali. Lavorare con le lingue è il sogno
di molti, ma è essenziale comprendere che la conoscenza delle lingue può aprire
numerose opportunità lavorative. Molte aziende faticano a trovare collaboratori con una
buona padronanza di una o più lingue straniere.
Se stai valutando il percorso formativo da seguire, laurearsi in lingue o in mediazione
linguistica è una scelta che può fare la differenza, non solo per trovare lavoro, ma anche
per svolgere una professione gratificante e ben retribuita.
Quali lingue scegliere per il lavoro? Oltre a basarsi su preferenze personali, è importante
considerare gli sbocchi professionali offerti dalle diverse lingue. Le statistiche mostrano
che il 70% delle aziende richiede almeno una lingua straniera. Le lauree in lingue e
mediazione linguistica sono tra le più ricercate dalle aziende che operano a livello
internazionale, con interpreti e traduttori tra le figure professionali più richieste.
L’inglese è ormai fondamentale in quasi tutti i settori, ma ci sono altre lingue che offrono
ottime prospettive. Il cinese, parlato da oltre un miliardo di persone e cruciale nei rapporti
commerciali internazionali, è molto richiesto. Anche il russo offre opportunità grazie al
commercio e al turismo, con milioni di turisti russi che visitano l’Italia ogni anno. L’arabo,
parlato in 28 paesi, è molto apprezzato nei settori della diplomazia e del turismo. Il tedesco,
la lingua più parlata in Europa, è essenziale per chi lavora con la Germania, uno dei
principali partner economici dell’Italia.
Per lavorare con le lingue in enti pubblici, aziende internazionali o istituzioni private, è
fondamentale avere una laurea in lingue o mediazione linguistica. Senza un titolo
universitario, è difficile ottenere una posizione stabile e ben retribuita. In alcuni casi, chi
non ha completato gli studi può svolgere lavori occasionali come freelance, ma per una
carriera solida, una laurea è indispensabile, e un’alta valutazione rappresenta un valore
aggiunto.
Articolo 3:
Quanto guadagna un interprete?
Caratteristiche, opportunità di lavoro e stipendio medio in Italia
Il mondo del lavoro è particolarmente favorevole per chi ha studiato lingue e mediazione
linguistica. Tra le professioni più richieste c’è quella dell’interprete, un vero ponte
linguistico-culturale nel panorama internazionale.
Esploreremo le opportunità dell’interprete sul piano lavorativo, approfondendone
caratteristiche, competenze e stipendio medio in Italia, svelando i dettagli e i vantaggi che
rendono questa professione tanto ambita quanto sfidante nel mondo.
Se sei interessato a lavorare con le lingue e hai una forte passione per la comunicazione
interculturale, quella dell’interprete è la figura più in linea con i tuoi sogni professionali; ma
cosa fa esattamente un interprete? Quali sono le caratteristiche e le opportunità di lavoro
che offre questo affascinante ruolo per lo scenario italiano e internazionale?
In generale, l’interprete è una figura che supera le barriere culturali, facilitando
l’intercomprensione tra popoli. Tra le sue caratteristiche principali, spiccano la padronanza
di almeno due lingue e abilità oltre il piano linguistico, come flessibilità mentale e capacità
di mantenere la calma in situazioni di crisi.
Lavorare nell’interpretariato offre opportunità eccezionali, permettendo di operare in vari
contesti professionali e contribuire alla cooperazione internazionale. Gli ambiti di
applicazione dell’interprete sono molteplici: diplomazia, negoziati internazionali, settore
medico, commercio, diritto e consulenza legale, oltre al campo tecnologico e alla
ricerca. Con la digitalizzazione e l’onlife, gli interpreti possono anche lavorare online,
ampliando le loro possibilità.
La professione di interprete è gratificante, con una remunerazione competitiva. In Italia, lo
stipendio medio di un interprete si aggira intorno ai 62.400 euro annui, circa 32 euro l’ora,
ma può variare in base all’esperienza. Escludendo stage o tirocini per figure junior, il
compenso è direttamente correlato agli anni di esperienza accumulati.
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