“Metafora della civiltà e dell’umanità in generale”. Questo era Urbino per Carlo Bo, il cuore del Rinascimento italiano, dove dire città è dire Università e viceversa. Girato l’angolo di piazza Duca Federico, lasciati alle spalle i capolavori di Palazzo Ducale, si è subito nel cuore pulsante della vita degli studenti: nelle aule, nelle biblioteche, nelle mense, nei Collegi di De Carlo, tra le più importanti testimonianze architettoniche del XX secolo.
L’universalità, l’apertura culturale al mondo che educò Raffaello Sanzio, si intrama in un tessuto cittadino ideale e raccolto, che in questa fase di post emergenza sta offrendo grandi vantaggi alla sicurezza e alla tutela della salute. Ai numerosi accordi internazionali corrisponde infatti un perfetto equilibrio nel rapporto docenti/studenti: qui non si è solo un numero di matricola. Un valore aggiunto, riconosciuto da decenni di storia, che si traduce in qualità della didattica.
Chiedete a chi ha creduto in questo antico Ateneo e 92,4 volte su cento vi risponderà che è stata una scelta giusta. Esattamente il 92,4 per cento dei laureati triennali e magistrali è infatti soddisfatto dell’esperienza universitaria (la media italiana è del 90,1 %). 67,4 studenti e studentesse delle magistrali su 100, di 2 punti percentuali sopra alla media del Paese, vi dirà che il titolo è efficace. Lo stesso giudizio nel 65,2 per cento dei casi per i corsi di laurea triennali, più di 4 punti sulla media nazionale. Un test che Almalaurea ha esposto nel XXII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani.
Performances riconosciute anche dal Times of Higher Education, che pone la Carlo Bo fra le 500 migliori Università del mondo, al terzo posto in Italia per citazioni scientifiche. Alla stessa voce tra 1.400 Università analizzate in 92 Paesi, Urbino è al 26° posto assoluto. Un riconoscimento alla ricerca, con ricadute positive nei programmi di insegnamento. Sopra la media sono infine i numeri dell’International outlook, che sta ad indicare i rapporti e la vocazione internazionale: 48,3 punti contro una media globale di 43,5.
Tutto ciò lo raccontano anche le pagine di uniurb.it e del blog uniamo.uniurb.it, in una città patrimonio Unesco che continua a crescere, quest’anno con la rete bibliotecaria che il restaurato ex convento quattrocentesco di San Girolamo ospiterà con sale di lettura per 450.000 volumi.
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