Come sostenere un colloquio di lavoro e uscirne vincenti (e convincenti)

Le domande più frequenti che i selezionatori pongono durante un colloquio e come rispondere efficacemente 

Il colloquio di lavoro è uno step fondamentale all’interno di un processo di selezione, in quanto rappresenta quel momento in cui i selezionatori hanno modo di conoscere i candidati e porre loro una serie di domande sulla loro vita professionale.
Solitamente, il processo di selezione si compone di 3 tipologie di colloquio, anche se questa non rappresenta una regola fissa, in quanto ogni azienda segue delle proprie dinamiche.
Il primo colloquio viene definito di norma “conoscitivo”, in quanto è, appunto, il primo touchpoint tra selezionatori e candidati; il secondo colloquio viene chiamato “tecnico” in quanto le domande vertono maggiormente sulle competenze tecniche relative alla posizione per cui ti stai candidando; il terzo e ultimo step è quello finale, solitamente svolto in presenza non solo dei recruiters ma anche dei manager/datori di lavoro.
In questo articolo, grazie al supporto degli esperti di Jobiri, il primo consulente di carriera online basato su AI, approfondiremo la prima tipologia di colloquio, ossia il colloquio conoscitivo e quali sono le domande più frequenti che i selezionatori pongono durante l’intervista.
Il colloquio conoscitivo: perchè è importante?
Il colloquio conoscitivo è il primo momento di incontro tra i selezionatori e i candidati ed è per questo fondamentale per fare colpo positivamente sui recruiters e far capire loro fin da subito che sei il candidato ideale per quella posizione.
E’ questo il motivo per cui è importante prepararsi in anticipo sulle domande più frequenti che i selezionatori pongono durante il colloquio conoscitivo per raggiungere più facilmente il tuo obiettivo.
Se alcune domande dipendono, infatti, dal selezionatore in questione e dal suo modus operandi, altri quesiti sono un vero e proprio “must” in ogni colloquio di selezione. E’, dunque, fondamentale puntare proprio su questi ultimi per giocare in anticipo ed allenarsi a rispondere in maniera efficace, chiara e concisa.
Le 7 domande più frequenti che i recruiters pongono al colloquio
Vediamo a questo punto quali sono, secondo gli esperti di Jobiri, i 10 quesiti più frequenti che i selezionatori pongono durante un colloquio conoscitivo e come rispondere in maniera efficace ed impeccabile.
1) Parlami di te
2) Perchè ti interessa ricoprire questa posizione?
3) Quali sono i valori aziendali in cui ti rispecchi maggiormente?
4) Qual è il principale punto di forza che ti rende il candidato ideale per questa posizione?
5) Rispetto alla posizione che stiamo offrendo, in cosa ti senti carente? Descrivi un tuo punto debole e come pensi di superarlo
6) Ti sei mai trovato ad affrontare situazioni di stress? Come le gestisci?
7) Quali sono le tue principali soft skills? Fai un esempio di una situazione una delle tue competenze trasversali ti aiutato a raggiungere un risultato/obiettivo
1) Parlami di te
“Parlami di te” è una delle domande più frequenti che i recruiters pongono durante un colloquio di lavoro. Si tratta di una domanda solo apparentemente semplice che richiede, in realtà, preparazione e concentrazione. Trattandosi, infatti, di un quesito generico, gli errori comuni che potresti commettere sono 2:
  • potresti iniziare a divagare, aggiungendo alla risposta informazioni non pertinenti o comunque di scarso interesse per i selezionatori
  • potresti fare un “riassunto” di quanto già presente nel tuo CV
Dunque, attenzione! Attraverso questa domanda i selezionatori vogliono sostanzialmente conoscere in maniera più approfondita le tue esperienze professionali. Pertanto, tieni presente che:
  • se hai tante esperienze professionali alle spalle, nella tua risposta dovrai descrivere solo quelle che sono pertinenti con la posizione per cui ti stai candidando (se volessi ricoprire il ruolo di social media manager, per esempio, elenca e descrivi solo i ruoli affini che hai ricoperto in passato);
  • se hai poche o nessuna esperienza professionale, allora descriverai tutte quelle che hai avuto, ricordando di aggiungere informazioni e dettagli in più rispetto al CV: per esempio, parlare ai recruiters dei risultati che hai raggiunto durante quelle esperienze è un ottimo punto di partenza.
2) Perchè ti interessa ricoprire questa posizione?
Si tratta di una domanda meno generica della precedente, ma che comunque richiede una certa preparazione, in quanto, in questo caso, i recruiters stanno valutando il tuo livello di conoscenza sia del ruolo che l’azienda sta offrendo, sia dell’azienda stessa. Pertanto, nella tua risposta concentrati solo su quelle attività elencate nella job description che ti interessa particolarmente svolgere e sulle competenze che vorresti sviluppare/potenziare attraverso il tuo inserimento in azienda.
3) Quali sono i valori aziendali in cui ti rispecchi maggiormente?
Attraverso questa domanda i recruiters vogliono esplicitamente sapere se hai ricercato informazioni sull’azienda e quanto conosci la sua mission e i suoi valori. Cosa fondamentale da fare, pertanto, prima di affrontare il tuo colloquio è sicuramente quella di navigare il sito web ufficiale dell’azienda, leggere la sua storia e capire in cosa e per cosa può essere “vicina” a te: è un’azienda particolarmente attenta alle tematiche della sostenibilità? E’ un’azienda innovativa? E così via. Questi sono tutti fattori da tenere in considerazione per dare una risposta ragionata, consapevole ed esaustiva.
4) Qual è il principale punto di forza che ti rende il candidato ideale per questa posizione?
Ecco la domanda sui punti di forza, domanda con cui i selezionatori vogliono sostanzialmente capire 2 cose:
1) quanto conosci te stesso e sei consapevole del tuo know how
2) come si collegano i tuoi punti di forza con la posizione che stanno offrendo
La difficoltà di questo quesito risiede, dunque, non solo nell’individuazione dei suddetti punti di forza, ma anche nel selezionarne uno soltanto. Il nostro consiglio è quello di fare mente locale sulle tue esperienze precedenti e, in generale, sulle attività svolte andando ad individuare quella competenza che ti ha permesso il più delle volte di raggiungere obiettivi e risultati positivi. Pertanto, rendi esplicita sempre la motivazione della tua risposta e fornisci esempi concreti del come il tuo punto di forza ti ha aiutato a risolvere/affrontare determinate situazioni professionali.
5) Rispetto alla posizione che stiamo offrendo, in cosa ti senti carente? Descrivi un tuo punto debole e come pensi di superarlo
Oltre ai punti di forza, una delle domande più frequenti riguarda anche i punti di debolezza, che racchiudono tutte quelle skills che non possiedi o che senti di non aver sviluppato in maniera adeguata. Anche in questo caso sono fondamentali consapevolezza e sincerità: non avere alcun timore di comunicare ai recruiters quelle abilità che vorresti migliorare e dai loro spiegazioni e motivazioni sulla risposta che hai fornito. I selezionatori sanno riconoscere la trasparenza dei candidati e apprezzeranno la tua!
6) Ti sei mai trovato ad affrontare situazioni di stress? Come le gestisci?
Si tratta di un quesito con cui i recruiters vogliono capire in maniera più dettagliata le modalità con cui hai gestito situazioni di stress e, di conseguenza, come e quanto hai saputo mettere in pratica sia la tua capacità di problem solving, sia le tue abilità di comunicazione. Arricchisci, pertanto, la tua risposta con esempi concreti di situazioni professionali in cui hai dovuto affrontare questa tipologia di problematica e il modo in cui sei riuscito ad uscirne. Condividi anche eventuali ostacoli incontrati e offri un contesto chiaro. Per i selezionatori questa domanda è importante in quanto in qualunque contesto lavorativo ti troverai ad affrontare situazioni stressanti o pressanti e saperle affrontare senza intaccare la qualità del tuo lavoro è un valore aggiunto!
7) Quali sono le tue principali soft skills? Fai un esempio di una situazione una delle tue competenze trasversali ti aiutato a raggiungere un risultato/obiettivo
Ultimo ma non meno importante quesito che i recruiters pongono frequentemente al colloquio riguarda le tue soft skills o competenze trasversali, ossia quelle abilità che sono fondamentali in qualsiasi contesto lavorativo. Tra le più richieste ci sono sicuramente:
  • problem solving
  • capacità di comunicazione
  • flessibilità
  • organizzazione
  • empatia
  • gestione dello stress
Ecco, nella tua risposta elenca quelle che pensi di aver acquisito e sviluppato e, anche in questo caso, offri un esempio dettagliato di una situazione in cui una delle suddette soft skills ti ha aiutato a raggiungere un risultato/ obiettivo.
Devi affrontare un colloquio di lavoro e temi di non superarlo? Vorresti allenarti con un esperto per superare la paura e affrontare l’intervista con sicurezza? Scegli il video simulatore di interviste Jobiri, un tool che ti permette di fare pratica e prepararti al meglio, imparando a rispondere alle domande più difficili poste dai recruiters. Supera brillantemente il tuo prossimo colloquio con Jobiri!

 

Articolo di Federica Clemente