Accademia Laba di Firenze: prossimo obiettivo, il metaverso

Intervista a Domenico Cafasso, direttore

 

Metaverso. È questo il futuro di LABA, Libera Accademia di Belle Arti di Firenze, che fin dal 2001 organizza laboratori all’avanguardia per i propri studenti. E in questa direzione va appunto la scelta del Metaverso applicato a Design, Moda, Grafica e Cinema. «Arte e creatività: sono questi i due pilastri dell’offerta didattica della Laba di Firenze. Oltre a garantire una preparazione adeguata e puntuale sul fronte delle materie tradizionali, il nostro istituto si muove lungo il binario dell’innovazione e delle nuove tecnologie», spiega Domenico Cafasso direttore – LABA Firenze. L’Accademia fiorentina ha saputo reagire alla pandemia, e ai cambiamenti che ha portato. «Le esigenze degli studenti sono cambiate, l’emergenza sanitaria ha segnato una sorta di “spartiacque” nel mondo della didattica che non possiamo ignorare o lasciare indietro. Le nuove tecnologie hanno permesso di colmare il divario del distanziamento fisico e l’innovazione continua a essere uno dei pilastri centrali del nuovo modo di apprendere e studiare. I ragazzi che approdano in Laba sono spesso abituati a confrontarsi con gli strumenti multimediali e a utilizzare i dispositivi e i programmi di ultima generazione. E lavoriamo per migliorare ancora di più la fruizione degli strumenti digitali: penso, ad esempio, alle dispense digitali interattive, agli applicativi di prenotazione degli appuntamenti in sede, ai sistemi per la prenotazione della strumentazione». Come sottolinea Matteo Coppola Responsabile Orientamento di Laba Firenze, «la pandemia, fortunatamente siamo riusciti a gestirla molto bene, le nostri classi sono composte al massimo da 20 persone e grazie alle nostre aule spaziose non abbiamo avuto problemi di distanziamento». Punto di attrattività di Laba è l’essere a Firenze. «Gli studenti, specialmente quelli stranieri, sono spinti a studiare da noi per vari motivi; sicuramente per la qualità percepita dei nostri corsi e quindi per un passa parola eccellente e sicuramente per la nostra città», continua Coppola. Perché, sottolinea Cafasso «Firenze è teoria e pratica ma soprattutto bottega artigiana di vita. Questi aspetti, uniti al fatto che operiamo nel campo della moda, del design e più in generale del Made in Italy, ci permettono di essere ricercati e di avere appeal». L’Accademia è particolarmente attenta al mondo del lavoro. «La settorializzazione del lavoro impone di approfondire sempre più le conoscenze per rispondere alle esigenze di singoli segmenti del mercato professionale. Ecco che si fa largo la necessità di seguire corsi di specializzazione post laurea o percorsi di studio di secondo livello per affinare le proprie abilità. La Laba di Firenze mette a disposizione due corsi di secondo livello: in Interior Design e in Cinema e Audiovisivi. Gli studenti possono così proseguire il loro iter formativo, andando ad aggiungere importanti tasselli al proprio curriculum», spiega Cafasso. «Dalle aziende e dai professionisti dell’arte ci vengono sempre più spesso richieste anche formule didattiche, per così dire, “intensive”: week-end formativi o corsi strutturati della durata di qualche giorno alla settimana». Un modo questo per far incontrare le competenze che i giovani possono mettere in campo e quelle effettivamente richieste dalle aziende. «Il nostro istituto collabora attivamente con aziende di tutti i settori di nostro interesse. Si tratta di realtà locali e nazionali, di marchi a conduzione familiare e di brand conosciuti a livello internazionale. Questo ci permette di creare un vero punto di contatto tra gli studenti e il mercato del lavoro». Inoltre la Laba di Firenze ha attivato una piattaforma multimediale di “Job Placement”: «uno strumento digitale attraverso cui le aziende possono ricercare in autonomia i migliori profili dei nostri studenti».

 

Articolo di Andrea Settefonti