Università del Salento: sulla rotta dei talenti

Intervista a Fabio Pollice, rettore dell’ateneo

 

Oltre 17.500 studenti per quasi 800 tra docenti e ricercatori, 63 corsi di studio e 150 partner internazionali. Sono queste le cifre che connotano l’Università del Salento. Un ateneo giovane che ha saputo ritagliarsi un ruolo specifico nel panorama formativo della Puglia. Puntando sulle specificità dell’offerta formativa e sulle possibilità del territorio (il nome Salento è ormai un brand riconosciuto), l’università ha aumentato, e nell’ultimo anno addirittura raddoppiato, il numero degli studenti stranieri. Un risultato raggiunto anche grazie a un’idea, attrarre talenti da Paesi in ritardo di sviluppo: è il focus del programma “Unisalento4Talents”, che, partendo dalla frequenza gratuita di un corso di lingua italiana online, abilita gli studenti all’iscrizione a un corso di laurea. Il percorso di inserimento si completa poi con un piano di accompagnamento. Un’attenzione alla persona che si apre a ventaglio per raggiungere più tipologie di studenti possibile: “La pandemia ci ha spinto a rinnovare profondamente la nostra offerta universitaria, a partire dai servizi rivolti agli studenti che, in virtù della digitalizzazione dei processi, sono oggi più efficienti e innovativi”, spiega Fabio Pollice, rettore dell’Università del Salento dal 2019. “Nel prossimo anno accademico avvieremo un progetto rivolto agli studenti lavoratori, che renderà l’ateneo particolarmente attrattivo per questa categoria di studenti. Abbiamo inoltre investito per rendere più sicuri e funzionali i plessi universitari e attrezzato ampi spazi di studio e di aggregazione all’aperto, sfruttando le ideali condizioni climatiche che caratterizzano il Salento”. E anche dal punto di vista dell’offerta formativa le novità non mancano, in particolare per quello che concerne i corsi inerenti alle professioni sanitarie. “Dopo il successo del MedTec, un corso di laurea in Medicina e chirurgia con una forte connotazione ingegneristica, per formare professionisti in grado di sfruttare al meglio in ambito sanitario le più moderne tecnologie robotiche e biomedicali, apriremo un corso in Infermieristica, anche questo con una forte connotazione tecnologica”. A riprova del fatto che il trend dei corsi di laurea fila diritto verso una forte contaminazione dei saperi. Messa nero su bianco dal Contamination Lab 2.0, un corso sull’imprenditorialità volto a sviluppare le capacità imprenditive degli studenti e favorire la nascita di spin-off e start-up universitarie. Tra le novità recenti vanno annoverati inoltre il corso per esperti in Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici, che si avvale della collaborazione del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici e, con le basi Onu che operano a Brindisi, il corso magistrale in Scienze per la cooperazione internazionale. Proposte nate per rispondere alle crescenti domande di professionalità di questi settori. Da segnalare infine l’iniziativa “Partner Strategici”, “un ambizioso progetto di collaborazione”, come lo definisce il rettore, “con imprese e istituzioni di livello nazionale e internazionale volto, da un lato, a favorire il placement dei nostri laureati con un aumento esponenziale delle opportunità di tirocini curriculari ed extracurriculari e, dall’altro, a sviluppare una co-progettazione dei percorsi formativi, in modo da renderli maggiormente rispondenti alle esigenze dei mercati occupazionali”.

 

Articolo di Sabrina Miglio