D: Direttore, quali stimoli e suggestioni possono ricavare i maturandi visitando le Gallerie degli Uffizi di Firenze?
R: È un caso che si presenta in continuazione: ai giovani che avessero volontà di lavorare nei musei e nelle gallerie del mondo dell’arte bisogna rendere l’idea che l’archeologia e la storia dell’arte non sono le uniche strade che portano a lavorare in questi ambiti, ma ci vogliono anche architetti, avvocati, economisti, tuttavia resta la necessità di avere giovani e bravi archeologi e restauratori. Ecco: il restauro è uno dei campi in cui l’Italia eccelle in tutto il mondo, tanto che spesso sono i restauratori italiani che vengono chiamati negli altri Paesi a lavorare. Quindi è un mestiere chi ha un particolare interesse per la manualità del lavoro artistico senza voler diventare artista, perché questo è praticamente l’opposto: non bisogna realizzare la propria personale visione, ma ricostruire e stabilizzare. Quindi ci vuole anche una grande umiltà. Un’altra professione che si può svolgere nel campo è nei carabinieri perché l’Italia ha un comando dedicato alla difesa del patrimonio artistico e culturale, il Tpc. Chi volesse aiutare l’Italia nel recupero di tesori rubati, deve pensare sin da subito a questa carriera, un campo molto interessante e nuovo, in cui l’Italia anche qui insegna al resto del mondo: la forza più grande e dotata di esperienza, strategie e tattiche di polizia di difesa del patrimoni che esiste in tutto il mondo.
D: Conoscere l’arte è affascinante, ma viverne è difficile: quali caratteristiche servono per renderla una professione e scelta di vita?
R: Chi punta fare l’artista deve pensare alle accademie di belle arti, quindi tutto un campo diverso. Oggi fare il pittore non significa necessariamente fare il pittore con olio su tela, ci sono i fumettisti, gli sviluppatori di videogiochi, gli artisti digitali, tutti i campi che hanno bisogno di artisti. Bisogna rendersi conto che la situazione non è mai cambiata nel tempo, così come nell’800 solo l’1% di loro riusciva a vivere della propria arte. Sono davvero molto pochi quelli che riescono ad avere successo anche economico che gli permette di vivere e creare una famiglia, un futuro eccetera. Chi è interessato a lavorare in maniera creativa in un campo artistico se questa volontà è molto forte deve cercare di entrare in un’accademia di belle arti o in una scuola di cinema, eccetera. Mentre chi lo vede come l’unica propria destinazione deve però sapere che ci vogliono enormi sacrifici.
D: La filiera dell’arte offre anche mestieri dietro le quinte. A quali consiglierebbe di guardare per uno studente?
R: Tutti, praticamente tutti. All’ultimo anno del liceo è un po’ l’ultimo momento in cui ci si può decidere a dedicarsi all’artigianato, Tutti i campi dell’artigianato sono uno dei pochi ambiti in cui i giovani seri bravi e dotati vengono ricercati intensamente. Spesso si pensa che non si scelgono più queste carriere, un tempo passate da padre a figlio o a figlia anche, e queste piccole aziende spesso sono implose attraverso gli ultimi decenni. L’Italia resta comunque un po’ uno degli ultimi Paesi in cui l’artigianato esiste tuttora, diversamente dall’estero come per esempio in Inghilterra. Per cui, chi avesse l’apertura mentale di dedicarsi all’artigianato è assolutamente da sostenere: si tratta di un eccellente opzione da proseguire perché le metodologie e le tecniche devono essere trasmesse da generazione a generazione altrimenti si perdono, e quando si perdono non si recuperano più. Per avere ulteriori informazioni su queste professioni in genere le locali Camere di Commercio hanno programmi dettagliati.